mercoledì 5 marzo 2008

SCUOLA ELEMENTARE - DAL CONCETTO DI TEMPO ALLA STORIA 1^

Il METODO DELL’INDAGINE STORICA

Nella scuola elementare è prioritario che i bambini acquisiscano l'intuizione della storia e il gusto di conoscerla, invece che una pedante sequenza di eventi, nomi e dati, spesso storiograficamente contingenti (e comunque acquisibili nei successivi gradi scolastici).

Sebbene la comprensione, assemblaggio e valutazione precisa e circostanziata degli elementi storici sia limitata per i bambini, quello che importa è che essi abbiano cognizione del METODO adottato dall’indagine storiografica (che solo lo studioso adulto può compiutamente elaborare): rispetto al contenuto che generalmente il sussidiario scolastico ammannisce in modo acritico, è necessario far acquisire ai bambini i presupposti e la logica propri per la comprensione di una “storia” qualsivoglia, cioè fornirli del metodo scientifico connaturato all’ indagine storica, naturalmente con la gradualità e la semplificazione necessarie.

Per l’insegnante si tratta di:

- ricercare i QUESITI in grado di coinvolgere e interessare i bambini,

- rendere loro possibile la formulazione di IPOTESI (sulla base del loro bagaglio cognitivo interiore)

- insegnare come procedere alle opportune e specifiche VERIFICHE sulla base delle FONTI ((reperti, documenti, memorie),

- approdare infine ad una CONCLUSIONE possibile, pur se consapevolmente PROVVISORIA rispetto alle scoperte ed elaborazioni tecniche possibili nel futuro.

E’ altresì opportuno, nell’avvicinarsi allo studio della STORIA, che i bambini abbiano da subito una corretta impostazione rispetto ai parametri di TEMPO e LUOGO relativi ad ogni evento storico, quale che sia. Per troppo tempo infatti ci è stata insegnata la “Storia” (in tutti i gradi di scuola, dalle elementari al liceo) come se fosse l’unica esistente, l’unica possibile, senza tener in alcun conto nè altre possibili letture dei diversi contesti, nè le altre Storie esistenti sul Pianeta Terra.

In sostanza, rispetto alla “Storia”, all’insegnante si pongono tre domande pregiudiziali riguardanti:

1) il contenuto (I sussidiari e i manuali in uso partono, per la maggior parte, dai "primitivi", quelli antichissimi, non distinguendoli affatto da quelli pur esistenti nella nostra epoca (che sembrano del tutto non esistere).

2) il collegamento ai parametri di TEMPO e LUOGO di ogni evento storico considerato, indispensabile per fornire i bambini di un punto di vista il più possibile oggettivo: infatti ogni STORIA si colloca non solo in un TEMPO specifico, ma anche in un LUOGO ben determinato. (La nostra storia, ad esempio, è ben diversa da quella cinese): abituarsi a considerare questi due parametri e soprattutto quello di luogo convalida implicitamente la presenza di "altre" storie ....

3) il “come” insegnare la storia. Gli alunni di terza elementare, ad esempio, pur avendo acquisito il concetto di FONTE STORICA, di VERIFICA DELLE FONTI e di RICOSTRUZIONE STORICA,(vedi i due video nel post sottostante, relativi al Concetto di Tempo) non sono in grado di percepire la giusta dimensione del tempo trascorso che esuli dal loro vissuto più vicino, e non sono pronti neppure sul piano logico....

Ricordo di aver fatto vedere alla classe (in terza) un bellissimo documentario TV che riprendeva la caccia di una tribù africana del nostro tempo, ma ancora ad uno stadio primitivo. I bambini hanno recepito che si trattava di “primitivi”, ma alla mia domanda “quando è stato girato questo documentario?” hanno tutti risposto “il documentario è stato girato in epoche antichissime”(al tempo dei “primitivi” appunto), senza rendersi conto dell’incongruenza di tale affermazione.

(SEGUE)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella preistoria, si racconta che la muta di Portici abbia insegnato alla cieca di Sorrento a friggere le uova al tegamino; la quale a sua volta per gratitudine le svelò il segreto della ricetta delle "strascinate" fatte con le cime di rape.Per questo fatto, il Presidente della repubblica delle banane, la insignì del cavalierato dei pantaloni.
Giandomenico MenatoMelai

Anonimo ha detto...

E' vero, melo (il frutto)conferma in data "24 maggio 1915" subito dopo la ritirata di Capo-eretto.
NB SUBITO DOPO LA LETTURA DEL DOCUMENTO, DISTRUGGILO PERCHÉ CONSIDERATO TAP/SECRET

DASVIDANIA KALINKA KALINKA KAIA'