domenica 23 dicembre 2007

SCUOLA ELEMENTARE – LA RICREAZIONE

LA RICREAZIONE A SCUOLA E’ UN’OCCASIONE EDUCATIVA

Ho potuto personalmente osservare nelle tante scuole da me frequentate che, generalmente, la “ricreazione” rappresenta un tempo strettamente calcolato per consentire ai bambini di “fare la merenda”.

Ci sono insegnanti i quali, onde evitare confusione e chiasso, consentono ai bambini siffatto “ricreativo comfort” (seguito dall’andare al gabinetto uno per volta) in modo del tutto inadeguato: messa una tovaglietta sul banco, ciascun alunno resta seduto a mangiare silenziosamente. Se il tempo si prolunga per qualche imprevisto, allora è consentito disegnare.

Alcuni insegnanti, invece, nel tempo della ricreazione si assentano del tutto dalla classe, andando a prendere il caffè” che le bidelle preparano in un loro bugigattolo, dando prova in tal modo di una assoluta assenza di qualsivoglia professionalità. In tal caso la ricreazione si prolunga, ma .... può accadere nelle classi qualche tafferuglio più o meno grave, talvolta protetto da successive omertose menzogne ....

Dalla terza in poi, quando l’irrequietezza dei bambini è davvero incontenibile, in molte scuole elementari accade che gli alunni vengano lasciati liberi di muoversi dal banco, ma continuamente redarguiti perché corrono rovesciano sedie, facendo male ai compagni, ecc. con le numerose negative intuibili conseguenze diseducative dal punto di vista psicopedagogico e sociale.

Nei giorni iniziali e finali della scuola oppure a Carnevale è invece facile vedere in giardino crocchi di insegnanti in animata discussione tra loro, mentre i ragazzini delle varie classi corrono impetuosi e senza freni, i grandi di quinta travolgendo i piccoli della prima classe.

E’ pur vero che l’organizzazione scolastica non prevede assolutamente che gli insegnanti abbiano una qualche necessità, sia essa “di staccare” con un breve tempo di sosta la continua attenzione, sia semplicemente quella di “andare in bagno”: dovrebbero chiamare il bidello per quei pochi minuti, onde non lasciare soli i bambini, ma molto spesso il bidello non c’è o ha altro da fare.... Così i bambini rimangono incustoditi, con tutte le ipotizzabili conseguenze della cosa (ma non mi risulta che tale aspetto sia mai stato sollevato in sede sindacale!).

L’importanza della ricreazione, come momento “liberatorio” delle energie dei bambini, ma anche di sviluppo della personalità, “di apprendimento” tout court, come ancora “di osservazione ed intervento” dei loro comportamenti relazionali da parte dell’insegnante, dovrebbe indurre ad organizzare il tempo da dedicare ad essa, dividendo il momento della “merenda” (10’ tranquilli in classe) da quello della “ricreazione”.

Impegnare i bambini nel gioco è sicuramente meno faticoso che semplicemente “sorvegliarli”: loro si divertono di più e non si lasciano andare a sfrenatezze inconsulte che mettono a dura prova la sicurezza propria e dei compagni, come anche la pazienza e la sopportazione dell’adulto.

La ricreazione dovrebbe svolgersi sempre all’aperto. Per far muovere i bambini nelle giornate di pioggia, si possono proporre nell’atrio o addirittura in classe gare di salti o anche di corsa “abile” (fatta senza toccare né banchi, né sedie, né compagni.., percorsi controllati sulle scale o altro).

I giochi (quelli “di una volta” o altri) possono inoltre veicolare apprendimenti di ogni tipo, linguistico, matematico, relazionale, ecc. e per tale motivo dovrebbero trovare largo spazio nella scuola elementare (ma anche nella scuola media).

E’ anche importante che i bambini “apprendano” a giocare, percependo quanto di gratificante vi è nel giocare insieme, seguendo regole condivise.

Se l’insegnante nei primissimi anni della scuola elementare organizza il tempo dedicato alla ricreazione, già in terza i bambini possono progettare in classe, prima di iniziarla, quali giochi fare tutti insieme. In quarta e quinta non occorre più alcuna sollecitazione da parte dell’insegnante e i ragazzi spontaneamente si divertono in giochi collettivi per tutti soddisfacenti.

Quando, in prima elementare, i genitori si sono lamentati con me che i bambini “giocavano troppo” e “scrivevano troppo poco” ho indetto per loro delle riunioni mensili pomeridiane, nelle quali spiegavo, gioco per gioco, obiettivi, modalità e risultati: in tal modo ho placato la loro ansia.

In seguito tali riunioni sono servite anche per approfondire argomenti didattici o altri vari, (i conteggi in basi diverse, il tempo delle lezioni a casa, il tempo del sonno, ecc.). Iniziativa attuata per tutti e cinque gli anni delle elementari, rivelatasi molto utile per quel contatto scuola famiglia tanto necessario alla buona riuscita dell’apprendimento nei bambini.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Potresti indicare gentilmente dei giochi da poter fare durante la ricreazione?!! Grazie mille

Unknown ha detto...

Potresti indicare gentilmente dei giochi da poter fare durante la ricreazione?!! Grazie mille