Quando il bambino ha raggiunto giocando, con una certa sicurezza, il concetto di “nel recinto rosso non c’è niente”, invece “in quello blu c’è una pecorella”, o “qui ce n’è una e lì ce ne sono tante” ed ha imparato ad usare correttamente i cartellini con il +, il -, l’=, il <>, gli si può proporre di disegnare i recinti su un foglio, passando così all’annotazione scritta di insiemi significanti.
La progressione concettuale e simbolica è diversa per ciascun bambino, ma deve comunque essere sempre preceduta e accompagnata dal gioco manipolatorio e dal disegno.
E’ il momento giusto per introdurre gradualmente l’uso dei simboli numerici scritti (dallo 0 al 10), utilizzandoli per distinguere la “quantità” delle cose inserite nel recinto.
Verranno introdotte, sempre con le medesime modalità di scansione (gioco - azione - osservazione - annotazione) anche i segni aritmetici, nell’ordine, di + , -- e =, chiamati però “aggiungo” e “tolgo” e “ottengo” non già “più e meno” , che non appartengono ancora al patrimonio cognitivo del bambino.
Il doppio sforzo di capire la parola inusuale e utilizzarla per operare è piuttosto ostica per la maggior parte dei bambini, mentre l’ “aggiungo e il tolgo” appartengono a esperienze già presenti nel patrimonio linguistico del bambino, al quale non rimane altro che applicarli all’operazione.
Egualmente si introdurrà il segno “<” e “>”, non chiamandolo però subito “maggiore e “minore”, ma giocando prima sulla “Boccona” grande che sta dalla parte del più grande.
Si potranno ritagliare, incollare e colorire figure di animali dove il segno < e > abbia un senso molto visibile, per passare poi all’uso di parole indicanti una cosa più grande ed una più piccola e infine fornire i bambini di cartellini con i cinque segni ( + - < > e =) e farli utilizzare sul banco con materiale di loro scelta, apponendo i cartellini in modo appropriato.
I bambini, nell’operare manipolazioni e annotazioni, possono sempre scegliere se farlo in solitudine o insieme a uno due compagni: questa libertà di approccio rassicura i più timorosi e lenti e consente a tutti di raggiungere il traguardo seguendo il proprio personale ritmo.
Quando il bambino si muove con sicurezza nella piccola quantità (O – 1 – 2 – 3), chiede spontaneamente di manipolare aumentandola e, lavorando sulle schede pronte per essere annotate, potrà farlo singolarmente. Conquisterà così il concetto delle quantità relative a 4 - 5 - 6 - 7 - 8 e oltre.
La rappresentazione con gli insiemi è utile soprattutto per acquisire la capacità di stabilire relazione tra elementi, compiere operazioni aritmetiche, stabilire uguaglianze e comparazioni.
“Le difficoltà che incontra il bambino possono essere cosi riassunte:
Prima difficoltà - il bambino non riesce a cogliere l'equivalenza numerica (stessa quantità di oggetti) di insiemi i cui elementi siano disposti nello spazio percettivo in maniera diversa (o abbiano forme differenti).
Seconda difficoltà - il bambino non riesce a riconoscere l'equivalenza numerica dello stesso insieme di oggetti, quando esso venga disposto spazialmente in modo differente... La difficoltà sarebbe radicata nel fatto che il bambino non è in grado di collegare in una corrispondenza uno a uno gli oggetti dei due insiemi.
Ecco allora la necessità di aiutare la costruzione o la verifica di questa equivalenza mediante il collegamento degli oggetti di un insieme con quelli dell'altro mediante frecce o linee opportunamente disegnate. E' questo infatti un procedimento operativo utile a valutare la loro equivalenza.
Una delle prime capacità che il bambino. conquista nella discriminazione di aspetti del mondo esteriore consiste nel saper distinguere tra uno e molti...
E' il senso del numero. E ben presto, se non ci sono condizionamenti di tipo fisico o mentale, accanto a questa abilità si sviluppa quella più complessa di cogliere piccole quantità (due, tre, quattro...), distinguendole tra di loro.
PROGETTO RICME - Rinnovamento del Curricolo Matematico Elementare GUIDA ALLA FORMAZIONE MATEMATICA DEL BAMBINO
Sul foglio scritto è possibile “confrontare” facilmente le quantità di oggetti contenuti in due recinti vicini, tracciando delle concrete righe di collegamento tra oggetti contenuti in due diversi recinti per rilevarne la quantità “maggiore” o “minore”.
La manipolazione e l’operatività anche scritta che i bambini fanno nel campo logico matematico viene facilmente (ed auspicabilmente) utilizzata anche nella lingua in modo facile e sinergico (“aggiungo” nelle sillabe, uso dei simboli numerici 1 e 2 negli ideogrammi, “uno e tanti”, ecc.) e in altri contesti, realizzando il “montaggio e smontaggio degli apprendimenti” utile alla formazione della conoscenza critica.
Nessun commento:
Posta un commento